Alle 12 Conte al Tnas, ma non ci sarà conciliazione

Si apre oggi l’ultimo grado di giudizio per Antonio Conte davanti alla giustizia sportiva: mentre chi è stato arrestato e continua ad avere conti in Svizzera scende tranquillamente in campo, il tecnico bianconero mai indagato da nessun tribunale deve difendersi ancora dall’inquisizione sportiva. Alle 12nella sala dello Stadio Olimpico sotto la curva sud, Conte (che potrebbe non presentarsi) e i suoi avvocati Chiappero, Bongiorno e De Rensis, incroceranno le carte con gli avvocati Figc, Medugno e Mazzarelli. A quel punto, il collegio arbitrale del Tnas, composto dal presidente Zaccheo e dagli arbitri Calvi (Conte) e De Giovanni (Figc), farà un estremo tentativo di conciliazione, una sorta di patteggiamento che entrambe le parti però rifiuteranno. Conte perché continua a ritenersi innocente e chi è innocente non può patteggiare. La federazione invece ne fa una questione di principio: penalizzare la Juve a tutti i costi.\r\n\r\nIn fase successiva si passerà alla valutazione della richiesta di sospensiva: l’unico punto che potrebbe far saltare il banco sono le istanze di istruttoria presentate dall’allenatore, in cui sono contenute anche richieste di audizioni di testimoni, tra cui il medico sociale del Siena che a suo tempo di occupò dell’infortunio a Mastronunzio . Se venissero accolte, a Conte potrebbe esser addirittura concesso di tornare in campo. Più realisticamente, si dovrebbero estinguere le istanze per fissare una nuova data di udienza la prossima settimana e arrivare a sentenza presumibilmente entro il 7 ottobre. Per Conte si prospetta uno sconto di 4-5 mesi, mentre l’assoluzione è da escludere.\r\n\r\nIntanto, nei prossimi giorni, Conte potrebbe essere nuovamente ascoltato a Bari come testimone. Intanto ieri il deputato Pdl, Maurizio Paniz, ha presentato un’interpellanza al governo firmata da 100 parlamentari, in cui si chiede al ministro dello Sport, Piero Gnudi , il rispetto nei processi sportivi dei «principi previsti dalla Costituzione e il diritto alla difesa».

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Pubblicato da
Alberto Zamboni