Nazionale: Lippi ed il dilemma legato ad Amauri

Nei prossimi mesi il motto di Lippi sarà di affidarsi all’esperienza: il ct ripercorrerà certosinamente il percorso che seguì per arrivare ai Mondiali in Germania e su quelle tracce costruirà il cammino verso il Sudafrica. «Non per scaramanzia ma per logica: se i problemi sono analoghi, li dobbiamo affrontare allo stesso modo. Sognare non costa nulla» dice lui, visibilmente più rilassato dopo la qualificazione, il che non gli impedisce una stoccata al Trap: «Dice che io posso lavorare con la seta e lui in Irlanda con il cotone? Gli ricordo che con la seta lavorò pure lui per 4 anni». Senza vincere nulla, sembra la conclusione naturale della battuta poco amichevole.\r\nLa prossima settimana dunque Lippi comincerà a tracciare con la Federcalcio il programma per arrivare a giugno. Alcune cose sono già sicure. L’avvicinamento si baserà su tre amichevoli: prima del 2006 l’Italia giocò contro l’Olanda, la Costa d’Avorio di Drogba e la Germania, questa volta ci sarà ancora l’Olanda, il 14 novembre a Pescara, per le altre avversarie resta un punto interrogativo. «Vorrei di nuovo una squadra africana, anche perché quest’anno il Mondiale si gioca in Africa – spiega Lippi -. C’è qualche difficoltà: avevamo l’accordo con il Marocco per il 18 novembre ma è saltato. Per la finestra del 3 marzo invece vorrei qualcuno come fu in quel caso la Germania, uno sparring partner di altissimo livello».\r\nPotrebbero essere gli stessi tedeschi ma c’è l’opzione affascinante dell’Inghilterra di Capello, che si colloca tra le favorite per il titolo. «Le amichevoli ci aiuteranno a crescere – commenta Lippi -. I giocatori sanno che ci siamo qualificati contro squadre di livello medio-alto ma se vogliamo rivincere il Mondiale dobbiamo prepararci a battere formazioni con più qualità. Le vittorie sull’Olanda e la Germania ci diedero fiducia, non è detto però che la storia sia sempre la stessa: potremmo rivincere le amichevoli e disputare un brutto Mondiale o viceversa. L’importante è testarci e il prossimo match con gli olandesi darà già indicazioni». Stessa spiaggia, stesso mare, anche se non tutto si può ripetere. Ad esempio la Nazionale è già incappata nelle due sconfitte brucianti con il Brasile, cosa che non successe prima del 2006. «Non ne avvertiamo le scorie – sostiene Lippi -. Sono state partite particolari e, se avessimo affrontato il Brasile prima di andare in Germania, magari avremmo perso anche allora. L’importante è farsi trovare pronti quando serve».\r\nL’altro capitolo importante è capire come sarà costruito il gruppo dei 23. A occhio e croce gli uomini sono questi. «Tengo sotto controllo il campionato e non escludo che possa entrare qualcuno che non è qui – dice il ct – ma in linea di massima la scelta cadrà su chi fa parte del gruppo, che ha qualità tecniche sufficienti e qualità morali, di entusiasmo e di personalità come piace a me. Sono entrati i giovani come Marchisio e Criscito, il ricambio si è fatto». Cassano resta fuori, Totti e Nesta rimangono a guardare. «Bisogna lasciar lavorare in pace chi fece una scelta. Nesta, ad esempio, fino a tre mesi fa non si sapeva se avrebbe giocato ancora, adesso è guarito, ne prendo atto ma in questo momento sono situazioni che non mi passano per la testa». Gli innesti saranno contatissimi. Forse Pazzini e il romanista Motta, quest’ultimo se il campionato a singhiozzo di Santon rimettesse in discussione la presenza del giovane interista. Bocchetti e Gamberini se la giocheranno per un posto, D’Agostino deve scalzare Palombo, Quagliarella è l’attaccante più in bilico.\r\nSoprattutto si profila il dilemma su Amauri, al quale furono fatte precise promesse quando faceva sfracelli con la Juve. Tutto ritorna in discussione con il rendimento del brasiliano che non segna da febbraio: Lippi vuole convocarlo tuttavia il problema esiste anche perché è molto probabile che non lo abbia per le tre amichevoli e debba portarlo in Sudafrica al buio, testandolo soltanto nelle due amichevoli immediatamente precedenti al Mondiale. Un rischio.\r\n\r\nCredits: Marco Ansaldo, La Stampa\r\nFracassi Enrico – Juvemania.it

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Pubblicato da
Alberto Zamboni